Rio si avvicina!
La prima GMG di Papa Francesco è già carica delle aspettative di credenti e
indifferenti. Che cosa dirà il Papa? Con quali gesti accompagnerà il suo
apostolato? Nel 2013, dicono dal
Vaticano, il papa si sposterà da Roma soltanto per la Gmg ed una visita ad
Assisi: un motivo in più per non mancare all’appuntamento! Lo stile di Papa Francesco continua a
stupirci, e sembra aver dettato un deciso cambiamento di programma per i suoi
giorni brasiliani.
Ultimamente Papa
Francesco si è rivolto ai giovani in più occasioni con parole che non possiamo trascurare nella nostra preparazione alla GMG. Qualche giorno fa insieme ai giovani
di una parrocchia romana sono stato in Piazza San Pietro per assistere al
Regina Coeli. La Piazza era stracolma, ma molto attenta alle parole del
Papa. Attenta ma quasi imbambolata di fronte al piglio diretto e dialogante del
papa:
«Ci
sono molti giovani oggi, qui in Piazza. Siete tanti voi, no? Si vede… Ecco!
Siete tanti giovani oggi qui in Piazza.
Vorrei chiedervi: qualche volta avete sentito la voce del Signore che attraverso
un desiderio, un’inquietudine, vi invitava a seguirlo più da vicino? L’avete
sentito?»
Quando
le domande si fanno serie anche i presenti trepidano un po’ e difatti il papa
non manca di farlo notare:
«
Non sento. Ecco… Avete avuto voglia di essere apostoli di Gesù? La giovinezza
bisogna metterla in gioco per i grandi ideali. Pensate questo voi? Siete
d’accordo? Domanda a Gesù che cosa vuole da te e sii coraggioso! Sii
coraggiosa! Domandaglielo! »
(REGINA COELI, Piazza San Pietro, IV Domenica di Pasqua, 21 aprile 2013)
..Duc in altum!
Questa parola risuona oggi per noi, e ci invita a fare memoria grata del
passato, a vivere con passione il presente, ad aprirci con fiducia al futuro: «
Gesù Cristo è lo stesso, ieri, oggi e sempre! » (Eb 13,8).
Gesù
è il messaggio, l’origine e il fine dell’apostolato a cui invita la GMG 2013: «Andate
e fate discepoli tutti i popoli» (cfr Mt28,19). La nostra fede può apparirci
immatura o piuttosto traballante. Anche se la nostra vita ecclesiale resta
piuttosto superficiale o altalenante non dobbiamo tentennare: Cristo ci invita
e ci aspetta a braccia aperte ..come quelle della grande statua con il
Cristo Redentore di Rio de Janeiro! Proviamo a fidarci di lui! Il Brasile è lontano e il viaggio impegnativo. Non saranno moltissimi i pellegrini italiani,
ben pochi anche i toscani. La nostra partecipazione è già testimonianza di
gioia e speranza per le nostre famiglie,
per gli amici, per tutta la nostra città. Insieme alla Comunità che resta a
casa, davanti agli amici che non capiscono troppo questo modo alternativo di
spendere l’estate presentiamo già il sorriso e l’entusiasmo per un’esperienza
indimenticabile!
«Non
siate mai uomini e donne tristi: un cristiano non può mai esserlo! Non
lasciatevi prendere mai dallo scoraggiamento! La nostra non è una gioia che
nasce dal possedere tante cose, ma nasce dall’aver incontrato una Persona:
Gesù, che è in mezzo a noi; nasce dal sapere che con Lui non siamo mai soli,
anche nei momenti difficili, anche quando il cammino della vita si scontra con
problemi e ostacoli che sembrano insormontabili, e ce ne sono tanti! E in
questo momento viene il nemico, viene il diavolo, mascherato da angelo tante
volte, e insidiosamente ci dice la sua parola. Non ascoltatelo! Seguiamo Gesù!
Noi accompagniamo, seguiamo Gesù, ma soprattutto sappiamo che Lui ci accompagna
e ci carica sulle sue spalle: qui sta la nostra gioia, la speranza che dobbiamo
portare in questo nostro mondo. E, per favore, non lasciatevi rubare la
speranza! Non lasciate rubare la speranza! Quella che ci dà Gesù».
La nostra testimonianza è ancora più bella perché porta il
segno della croce! E’ la croce che accompagna la famiglie che vivono la
disabilità e con essa la pena di un presente complicato e di un futuro pieno di
ansia e incertezze. Insieme alla croce però, possiamo testimoniare una gioia
che supera ogni pregiudizio, confonde i ricchi
e i sapienti e convince con l’amore!
«Con
Cristo il cuore non invecchia mai! Però tutti noi lo sappiamo e voi lo sapete
bene che il Re che seguiamo e che ci accompagna è molto speciale: è un Re che
ama fino alla croce e che ci insegna a servire, ad amare. E voi non avete
vergogna della sua Croce! Anzi, la abbracciate, perché avete capito che è nel
dono di sé, nel dono di sé, nell’uscire da se stessi, che si ha la vera gioia e
che con l’amore di Dio Lui ha vinto il male. Voi portate la Croce pellegrina
attraverso tutti i continenti, per le strade del mondo! La portate rispondendo
all’invito di Gesù «Andate e fate discepoli tutti i popoli» (cfr Mt28,19), che
è il tema della Giornata della Gioventù di quest’anno. La portate per dire a
tutti che sulla croce Gesù ha abbattuto il muro dell’inimicizia, che separa gli
uomini e i popoli, e ha portato la riconciliazione e la pace. Cari amici,
anch’io mi metto in cammino con voi, da oggi, sulle orme del beato Giovanni
Paolo II e di Benedetto XVI. Ormai siamo vicini alla prossima tappa di questo
grande pellegrinaggio della Croce. Guardo con gioia al prossimo luglio, a Rio
de Janeiro! Vi do appuntamento in quella grande città del Brasile! Preparatevi
bene, soprattutto spiritualmente nelle vostre comunità, perché quell’Incontro
sia un segno di fede per il mondo intero. I giovani devono dire al mondo: è
buono seguire Gesù; è buono andare con Gesù; è buono il messaggio di Gesù; è
buono uscire da se stessi, alle periferie del mondo e dell’esistenza per
portare Gesù!» (OMELIA DEL SANTO PADRE FRANCESCO, Piazza San Pietro, XXVIII Giornata Mondiale della Gioventù, Domenica delle Palme, 24 marzo 2013).
Se staremo con gli orecchi ben attenti e il cuore aperto
nella preghiera e nel servizio il signore indicherà a ognuno di noi la giusta “periferia”,
il cammino che realizza la vita e da pienezza di senso ai nostri giorni, alle
nostre passioni e alle nostre amicizie. La comunione e il servizio richiedono
impegno..ma è una fatica che il Signore ripaga con il centuplo! Non è quello
che sperimenta chi vive il servizio al Soggiorno Estivo di Massa? Non è la
gioia che si sperimenta accanto ai ragazzi del Centro? Non è la festa che si
vive nella preghiera con loro?
«Sentite
bene, giovani: andare controcorrente; questo fa bene al cuore, ma ci vuole il
coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio! Non ci sono
difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo
uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con
Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e
soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza
alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al
nostro peccato. E’ tanto misericordioso il Signore: sempre, se andiamo da Lui,
ci perdona. Abbiamo fiducia nell’azione di Dio! Con Lui possiamo fare cose
grandi; ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni.
Scommettete sui grandi ideali, sulle cose grandi. Noi cristiani non siamo
scelti dal Signore per cosine piccole, andate sempre al di là, verso le cose
grandi. Giocate la vita per grandi ideali, giovani! (SANTA MESSA E CRESIMA, Piazza San Pietro, V
Domenica di Pasqua, 28 aprile 2013)
..E poi vorrei
rivolgermi in particolare a voi ragazzi e ragazze a voi giovani: impegnatevi
nel vostro dovere quotidiano, nello studio, nel lavoro, nei rapporti di
amicizia, nell’aiuto verso gli altri; il vostro avvenire dipende anche da come
sapete vivere questi preziosi anni della vita. Non abbiate paura dell’impegno,
del sacrificio e non guardate con paura al futuro; mantenete viva la speranza:
c’è sempre una luce all’orizzonte. (UDIENZA GENERALE, Piazza San Pietro, Mercoledì,
1° maggio 2013)».
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