Cari amici,
purtroppo il momento che tutti temevamo è arrivato. Pubblico di seguito il comunicato stampa redatto dal Consiglio Commissariato:
Dobbiamo purtroppo comunicare a tutti gli assistiti, alle loro famiglie, ai dipendenti, a quanti operano all’Aias e a tutta la città che il Cantiere del nuovo centro è praticamente chiuso.
La ditta preposta ai lavori ha da riscuotere diverse rate ed è esposta di oltre un milione di Euro.
A questo punto, inoltre, lo stato di avanzamento dei lavori imponeva alla ditta l’onere di stipulare contratti per l’appalto dei lavori con i fornitori di infissi, della impiantistica, e con tutto ciò che occorre per portare l’opera a completamento.
Ma in una situazione di Commissariamento qual’è quella in corso all’Aias, dove il Commissario non ha mai dichiarato ad alcuno quali sono le ragioni del suo insediamento, né quali sono gli scopi che si prefigge -se non quello che “Bisogna distruggere l’Aias per poi ricostruirla”-, né ha voluto convocare l’assemblea dei soci, ai quali ha risposto che :“ i soci della sezione Aias di Pistoia non esistono”, chi può assumersi la responsabilità di proseguire i lavori?
La Fondazione Maria Assunta in Cielo, voluta a suo tempo dall’Aias proprio per mantenere ed ampliare le strutture e per sviluppare i servizi necessari ai disabili, ha sempre agito in stretta sinergia con l’Aias, sia di fatto fino dalla costituzione da parte dell’allora presidente dell’Aias nei primi anni ’90, sia per le convenzioni scritte, sia per come recitano gli statuti. I nostri sponsor, grazie ai quali abbiamo iniziato la costruzione del nuovo centro e la ristrutturazione di quello esistente – tutt’altro che defilati ma al contrario desiderosi di dare il loro promesso contributo - come possono continuare a mantenere gli impegni presi con precise prospettive senza sapere quale sarà il futuro dell’Aias, senza conoscere il futuro dei servizi per i disabili a Pistoia, scopo vero ed ultimo del loro contributo al di là del bel progetto per il nuovo centro? All’ultimo momento il Commissario ha cercato di prospettare la disponibilità a dare il suo (!) contributo al centro. Ma in realtà fa finta di non capire. I soldi ci sono e per quelli che mancavano la Fondazione avrebbe stipulato un proprio mutuo come stabilito in un preciso piano finanziario. L’ostacolo è il Commissario, non sono i soldi.
Ecco perché i lavori sono fermi e chissà se potranno essere ripresi.
Costa molto questo comunicato a noi tutti del consiglio commissariato per l’angoscia che può creare in tante famiglie. Ma a questo punto bisogna prendere atto della amara realtà. Intanto speriamo con fiducia nella Giustizia e poi, rispettosi e pacifici, continueremo a lottare perché ci sembra impossibile che una bella realtà, ammirata ed apprezzata da tutti, possa essere distrutta.
Il Consiglio direttivo commissariato
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