“Avevo fatto una promessa quando sono entrato a Pistoia ormai cinque
mesi fa, l’otto dicembre, che sarei ritornato con calma per stare con i
ragazzi, con gli operatori per conoscere meglio questa realtà. Finalmente oggi
c’è stata questa possibilità.”
Con queste parole Mons. Fausto Tardelli, vescovo della nostra Diocesi di Pistoia, ha spiegato la sua visita alla Fondazione Maria Assunta in Cielo di venerdì 24 aprile scorso. L’incontro è iniziato dal centro Giovanni Paolo II di Barile dedicato ai bisogni riabilitativi dell’età evolutiva, dove ha potuto conoscere i bambini insieme con le loro famiglie, i medici, i fisioterapisti e gli educatori che lì svolgono il proprio lavoro: un incontro che ha avuto il senso di un’attenzione particolare verso i più piccoli fra i piccoli, ma anche di vicinanza e di speranza soprattutto verso i genitori che vivono la ferita della disabilità nei propri figli. La dolcezza con la quale il vescovo ha salutato ogni piccolo ha avuto l’immediato riflesso in un disegno estemporaneo di una bambina: il vescovo, una casa, un albero. “Mi ha commosso” ha detto Mons. Tardelli.
Con queste parole Mons. Fausto Tardelli, vescovo della nostra Diocesi di Pistoia, ha spiegato la sua visita alla Fondazione Maria Assunta in Cielo di venerdì 24 aprile scorso. L’incontro è iniziato dal centro Giovanni Paolo II di Barile dedicato ai bisogni riabilitativi dell’età evolutiva, dove ha potuto conoscere i bambini insieme con le loro famiglie, i medici, i fisioterapisti e gli educatori che lì svolgono il proprio lavoro: un incontro che ha avuto il senso di un’attenzione particolare verso i più piccoli fra i piccoli, ma anche di vicinanza e di speranza soprattutto verso i genitori che vivono la ferita della disabilità nei propri figli. La dolcezza con la quale il vescovo ha salutato ogni piccolo ha avuto l’immediato riflesso in un disegno estemporaneo di una bambina: il vescovo, una casa, un albero. “Mi ha commosso” ha detto Mons. Tardelli.
La visita è poi
continuata al centro di San Biagio, dove è stata celebrata la S. Messa con i
ragazzi, le famiglie, gli operatori e altri sacerdoti concelebranti; una
celebrazione nella quale siamo stati condotti ancora più vicini a Dio, dove la
presenza misteriosa di Gesù nei ragazzi ha toccato il nostro cuore lasciandovi
una pienezza indicibile del suo amore. “L’esperienza
della Messa è stata toccante, - ha voluto sottolineare il nostro Vescovo – un momento di fede intensa vissuta da
persone che sono sicuramente vicinissime a Dio, nel cuore di Dio…una Messa
particolarmente bella perché sembrava di essere un po’ in Paradiso.”
Successivamente, alla fine della Messa, ha potuto conoscere le molte attività che i ragazzi svolgono durante la giornata come la fisioterapia e il laboratorio di ceramica, ha visitato i vari gruppi del centro, soffermandosi per una benedizione particolare in quello “Colori e Musica” che accoglie i ragazzi più gravi. Dopo una pausa conviviale, Mons. Tardelli ha voluto incontrare i tanti volontari che ogni anno donano parte del loro tempo libero con generosità e allegria. “Pensavo di incontrare troppa sofferenza e ne avevo paura – ha testimoniato Giacomo, uno dei volontari che da molti anni svolge il proprio servizio – ma ho incontrato l’amore e la gioia”. Ed è forse questo che più ha colpito sua Eccellenza, la testimonianza di tanti giovani che nell’esperienza concreta alla Fondazione Maria Assunta in Cielo, nel servizio umile ai ragazzi disabili hanno trovato una scuola di vita, una schola caritatis, hanno incontrato mamme e babbi che pur nella sofferenza sanno rendere presente la misericordia, la pace, la gioia del Signore risorto. Le parole che il nostro vescovo ha rivolto ai volontari sono state essenziali, volte a cogliere la presenza di Gesù nei nostri fratelli e a fare della Messa, dell’incontro sincero con l’Eucarestia, del tabernacolo quel centro che irradia lo splendore di Dio, quel centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve tornare, quel centro che trasfigura il dolore, la sofferenza, il disagio in bellezza, gioia, amore. La visita si è conclusa, a pomeriggio inoltrato, nel cantiere del nuovo centro di Pistoia e nella casa famiglia di Barile che, come una famiglia di famiglie accoglie quei ragazzi la cui famiglia non c’è più o ha bisogno di un momento di riposo.
Successivamente, alla fine della Messa, ha potuto conoscere le molte attività che i ragazzi svolgono durante la giornata come la fisioterapia e il laboratorio di ceramica, ha visitato i vari gruppi del centro, soffermandosi per una benedizione particolare in quello “Colori e Musica” che accoglie i ragazzi più gravi. Dopo una pausa conviviale, Mons. Tardelli ha voluto incontrare i tanti volontari che ogni anno donano parte del loro tempo libero con generosità e allegria. “Pensavo di incontrare troppa sofferenza e ne avevo paura – ha testimoniato Giacomo, uno dei volontari che da molti anni svolge il proprio servizio – ma ho incontrato l’amore e la gioia”. Ed è forse questo che più ha colpito sua Eccellenza, la testimonianza di tanti giovani che nell’esperienza concreta alla Fondazione Maria Assunta in Cielo, nel servizio umile ai ragazzi disabili hanno trovato una scuola di vita, una schola caritatis, hanno incontrato mamme e babbi che pur nella sofferenza sanno rendere presente la misericordia, la pace, la gioia del Signore risorto. Le parole che il nostro vescovo ha rivolto ai volontari sono state essenziali, volte a cogliere la presenza di Gesù nei nostri fratelli e a fare della Messa, dell’incontro sincero con l’Eucarestia, del tabernacolo quel centro che irradia lo splendore di Dio, quel centro da cui tutto deve partire e a cui tutto deve tornare, quel centro che trasfigura il dolore, la sofferenza, il disagio in bellezza, gioia, amore. La visita si è conclusa, a pomeriggio inoltrato, nel cantiere del nuovo centro di Pistoia e nella casa famiglia di Barile che, come una famiglia di famiglie accoglie quei ragazzi la cui famiglia non c’è più o ha bisogno di un momento di riposo.
“E’ stato un incontro con la sofferenza, con il disagio e con la fatica di tanti, ma è stato anche un incontro con la bellezza perché questi ragazzi, queste famiglie, uomini e donne ormai, portano un carico di umanità che veramente ricarica, che scalda il cuore, che ci arricchisce.” Dobbiamo un ringraziamento grande al nostro Vescovo che con la sua visita ha portato la vicinanza, l’affetto e lo sguardo della Chiesa di Dio verso la realtà dei piccoli del Vangelo, quella realtà che agli occhi del mondo sembra piccola e insignificante e che invece “è il seme di Dio sparso sulla terra”.
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